La domanda è provocatoria, iperbolica. Ma associare i centri commerciali al tema della sostenibilità ambientale non è così azzardato. I grandi complessi edilizi, infatti, strizzano l’occhio sempre più alla tutela dell’ambiente, smettendo i panni di colossi energivori. Nel mondo esistono vari esempi virtuosi di sviluppo sostenibile e anche l’Italia ha i suoi bei biglietti da visita. In questo articolo vi spieghiamo come ecologia ed economia possano far rima, non solo grammaticale, all’interno di un centro commerciale.
Prima di soffermarci su come il binomio centro commerciale-sostenibilità ambientale prende forma, diamo uno sguardo al contesto. Un centro commerciale arriva a consumare anche 4 o 5 volte più energia rispetto a un edificio residenziale. Con un consumo annuo tra i 300 e i 500 kWh/m², gli shopping mall sono tra le utenze più energivore. Consumi che, evidentemente, si ripercuotono sul conto economico dei brand ospitati. Negli ultimi anni, tuttavia, qualcosa sta cambiando. I centri commerciali di nuova costruzione e quelli oggetto di ristrutturazione evidenziano valori molto differenti. Merito della progressiva introduzione di nuove tecnologie per la produzione di energia rinnovabile. Ma anche della razionalizzazione degli usi finali, del recupero e risparmio energetici, della diversificazione nell’approvvigionamento delle fonti.
Pochi, verosimilmente, entrando in un centro commerciale, pensano al tema della sostenibilità ambientale. Eppure, spesso l’involucro e il cuore di quei complessi edilizi hanno un’anima green. Si tratta di capire come la sostenibilità venga declinata concretamente. Insomma, cosa si può fare per lavorare sull’efficienza energetica. Che, come ricordato da Federesco, è essa stessa una vera e propria fonte energetica, che vale il 25-30% per i grandi centri commerciali. L’associazione delle energy service company indica alcuni possibili interventi per migliorare l’efficienza energetica. Tra questi:
Nella nostra esperienza a livello di progettazione globale abbiamo abbracciato la sfida BREEAM¹. È un metodo volontario di valutazione della sostenibilità degli edifici. Ideato nel Regno Unito nel 1990, si concentra sulle prestazioni ambientali degli edifici. Si tratta di uno standard solido e riconosciuto a livello internazionale. Si parla di sostenibilità ambientale, ma lo sguardo è anche all’aspetto sociale ed economico. Sintetizzando, essere certificati BREEAM vuol dire:
Si tratta di un aspetto importante e strategico. Da tutti i punti di vista. Gli italiani, infatti, sono sempre più interessati² al tema della sostenibilità. Il 72% dei nostri connazionali, nel dettaglio, si dice coinvolto dal tema: nel 2015 era il 43%.
Parlare di centri commerciali e sostenibilità ambientale, insomma, non è utopia. La realtà, a varie latitudini, restituisce esempi virtuosi: dal Mercado del Val di Valladolid, in Spagna, al City Syd di Trondheim in Norvegia. Un caso su tutti: Burwood Brickworks a Melbourne. Inaugurato a fine 2019, il mall australiano è stato nominato “centro retail più sostenibile al mondo”³. Queste alcune sue peculiarità:
Il supermercato interno, inoltre, è green. I carrelli sono fatti con bottiglie di latte riciclate. L’illuminazione è garantita, invece, da speciali condutture che convogliano all’interno la luce solare.
Per avere esempi di sostenibilità ambientale applicata al centro commerciale non bisogna, tuttavia, andare così lontano. L’ultimo in ordine di tempo, inaugurato (unico shopping mall) nel 2020 e realizzato in piena pandemia, è il C.C. Maximo a Roma. A Marghera (VE) c’è, invece, Nave de Vero. Aperto nella primavera del 2014, è il primo centro commerciale italiano certificato BREEAM. E uno dei più moderni e sostenibili d’Europa.Lo conosciamo bene: noi di Spazio Futuro, infatti, abbiamo contribuito alla realizzazione dell’opera. Nel dettaglio, con un’interfaccia diretta tra i vari tenant, i relativi progettisti e un assessor BREEAM dedicato. Chi è? Una figura in grado di tradurre nella pratica realizzativa i dettagli del protocollo per i vari soggetti in campo. Gestendo, nel dettaglio, il processo di valutazione formale.
Insomma, per tornare alla domanda iniziale, forse un centro commerciale non potrà salvare il mondo. Ma, di certo, può contribuire a disegnarne uno diverso e migliore. E la "rivoluzione" è già in atto.
NOTE
¹ Per saperne di più: https://www.breeam.com/discover/why-choose-breeam/
² Fonte: 6° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile https://osservatorio.lifegate.it/
³ Per approfondire: https://www.burwoodbrickworks.shopping/News/2021/04/24/Living-Building-Challenge-Petal-Certification