Questione di identità. Dici "pizza" e subito pensi all'Italia. Del resto, è uno dei simboli del nostro Paese. E non smette di piacere: dentro i confini nazionali e all'estero. Perché nessuno, come noi italiani, sa fare una buona pizza. È questione, soprattutto, di ingredienti di qualità. Identità e qualità non sono, tuttavia, solo da ricercarsi nel prodotto, ma anche nel luogo in cui si trova e si gusta quel particolare prodotto. In questo senso… "ci sta" un approfondimento. Perché il format Ci Sta Friendly Pizza coniuga sapientemente tradizione e innovazione, con un design unico. Noi di Spazio Futuro abbiamo supportato l’ideatore, Nico Grammauta, nell’apertura dei primi due locali a Milano. Vi raccontiamo come è andata.
Prima di addentrarci nel caso di studio, una nota di contesto. La pizza si conferma un must. Secondo una recente ricerca¹, l’86% degli italiani la consuma almeno una volta alla settimana. E, in una buona pizza, si cercano:
Insomma, classico sì, ma anche con un tocco di novità e all’insegna dell'equilibrio. Il tutto senza spendere una fortuna.
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Conosciamo bene Ci Sta Friendly Pizza. Abbiamo, infatti, curato la realizzazione contract delle due prime pizzerie del format a Milano. Come già evidenziato, si tratta di un elemento di valore, che consente:
Il grande vantaggio di avere un general contractor è avere a disposizione un unico (e costante) punto di riferimento. Come accaduto nel caso di Ci Sta, affianchiamo il cliente fin dall’inizio in tutte le fasi del progetto e della realizzazione del locale. Non si tratta solo di risolvere le problematiche cogenti nell’arco di gestione di una commessa. Bisogna anche essere sempre "sul pezzo", attenti e reattivi, coniugando visione d'insieme e cura del dettaglio. In una parola: bisogna esserci. Prima, durante e dopo i lavori. Potremmo dire, senza dubbio, che sono i nostri ingredienti di qualità.
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L'idea di Ci Sta Friendly Pizza è nata durante il primo lockdown, nel marzo 2020, grazie all’estro del manager Nico Grammauta. L'obiettivo? Creare una startup made in Italy nel mercato del food retail che rappresentasse la rinascita dopo la pandemia. Un manifesto di coraggio per celebrare un settore fondamentale per il PIL nazionale, seriamente danneggiato dall’emergenza sanitaria, ma che sta cambiando ed è in costante evoluzione. E cosa poteva rappresentare nel modo migliore l'Italia, se non la pizza? Non si tratta, però, di una pizza "ordinaria", ma di una vera eccellenza culinaria. I pilastri della proposta Ci Sta sono:
Un'identità di gusto che viaggia in parallelo a una precisa identità delle pizzerie. Un doppio binario che ci ha visti collaborare con la proprietà nella realizzazione dei primi due ristoranti, in via Procaccini e in via Castelfidardo.
La celebrazione della ristorazione italiana da parte di Ci Sta non riguarda solamente la cucina. L'arredamento dei ristoranti richiama, infatti, tutto lo splendore della Vecchia Milano. Con l'aiuto del progettista, l’architetto Simone Colombo, abbiamo realizzato un ambiente accogliente e ricercato, composto da:
E poi, ancora, rivestimenti di mobili e pareti in legno laccato e in paglia di Vienna e specchi bisellati, che mettono il cliente al centro dell'ambiente. Insomma, un locale molto diverso dalle tradizionali pizzerie che siamo abituati a frequentare. Chiariamo: ci troviamo anche qui nell'ambito di un progetto imprenditoriale che ambisce (e ha tutte le carte in regola per essere) una catena. Tuttavia, ogni locale vuole essere unico: la ricetta di Ci Sta per la replicabilità.
NOTE
¹ Fonte: ricerca Abitudini di consumo della pizza, Doxa per Eataly.